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L’Anticristo e il ritorno del Cristo

Messaggio agli uomini

La Venuta del Cristo è intimamente legata a quella dell’Anticristo. I Cristiani di oggi, contrariamente ai loro santi predecessori, non si preoccupano né dell’uno, né dell’altro.

Il Maestro divino aveva però raccomandato di vegliare per riconoscere e combattere il suo Nemico. Ora, noi vediamo oggi i discepoli di Gesù applaudire e proteggere l’Anticristo. Essi elevano persino «preghiere» per la riuscita dei suoi disegni.

La luce si è spenta. Il sole ha perduto il suo calore (Matteo 24,29 / Apocalisse 6,12).
Il sale è diventato insipido (Matteo 5,13).

Il mondo ingannato corre liberamente alla propria rovina imminente. Ci resta ancora da cogliere l’essenziale: la salvezza spirituale, denunciando, prima che sia troppo tardi, l’Anticristo che, alla sua caduta prossima, travolgerà, con lui, i suoi alleati.
Allora potremo essere fra coloro che, nella gioia, prepareranno il Ritorno molto prossimo del Fratello Benamato, Gesù, il Messia.

«Colui che ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese (a tutti gli uomini).» (Apocalisse 3,22)

Il Ritorno del Cristo e l’Anticristo

Nelle chiese tradizionali nessuno, per un incomprensibile rispetto umano, osa parlare dell’Anticristo o preoccuparsi della sua identità, ancora meno correre il rischio di denunciarlo.

I credenti indipendenti indirizzano questo studio a tutti i credenti Ebrei, Cristiani o Musulmani. Il nostro scopo è sensibilizzarli al fenomeno dell’Anticristo. Noi dimostriamo tramite le profezie delle Sante Scritture, che lo Stato d’Israele è lo Stato dell’Anticristo annunciato che doveva apparire in Palestina prima del Ritorno di Gesù. Da ciò l’importanza di denunciarlo.

L’annuncio dell’Anticristo

L’Anticristo fu annunciato da Gesù e dagli Apostoli Giovanni e Paolo.

Una precisazione è necessaria prima di affrontare il soggetto: in francese, certuni parlano d’Antecristo, parola che significa precursore di Cristo. Ora si tratta dell’Anticristo, il Nemico del Cristo. Infatti, il testo originale della Bibbia, redatto in greco da San Giovanni, parla di «ANTICRISTOS» e ci rivela la caratteristica specifica di questo nemico di Gesù:

«Chi è il menzognero se non colui che nega che Gesù è il Cristo? Questi è l’Anticristo.» (1 Giovanni 2,22)

Così, il «Menzognero» non è né il male in generale, né l’ateismo (non credere in Dio), né l’antiteismo (opporsi a Dio), ma un rifiuto e un’opposizione all’insegnamento e alla persona di Gesù, il rigetto del Suo Messianismo.

Il Vangelo ci dice come questo «Menzognero» possa essere sia un individuo che un gruppo di persone, «molti anticristi», individui con lo stesso spirito e con un medesimo disegno contrario a quello di Gesù.
Gesù, per primo, ci ha messo in guardia contro questo Nemico dicendo:

«Guardate che nessuno vi inganni; molti verranno nel mio nome dicendo: ‘Io sono il Cristo’ e trarranno molti in inganno (Matteo 24,4)… Allora se qualcuno vi dirà: Ecco il ‘Cristo’ è qui, o: È là, non ci credete. Sorgeranno infatti falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi portenti e miracoli, così da indurre in errore, se possibile, anche gli eletti. Ecco io ve l’ho predetto.» (Matteo 24,23-24)

Il Papa Giovanni Paolo II stesso è stato ingannato da coloro che rinnegano Gesù come Messia. Ha ricevuto il Primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu esclamando: «God bless Israel!» (Dio benedica Israele). È arrivato persino a prostrarsi al Muro del Pianto.

Durante la storia, molti Ebrei, in Europa particolarmente, si sono proclamati il Messia atteso dagli Ebrei. Essi non avevano la qualità dell’Anticristo perché nessuno ha fatto «segni considerevoli» degni di essere ricordati nella Storia, e nessuno è riuscito a «ingannare gli eletti» come si verifica oggi.

Ai nostri giorni, molti sionisti sono stati presi per il messia atteso dagli Ebrei. Citiamo ad esempio i politici: Menahem Beghim e Ariel Sharon e ancora i rabbini Meir Kahana e Schnoersen detto rabbino di Lubavitch.

Le parole di Gesù ci permettono di credere che l’Anticristo possa essere un gruppo di uomini che, di comune accordo, rinnegano Gesù e proclamano un altro Messia. È il caso dei sionisti che portano come prova il segno indiscutibilmente considerevole e prodigioso del ritorno o della «resurrezione» d’Israele come essi dicono. Questo spiega perché Gesù aveva detto: «Verranno molti nel mio Nome» e questa moltitudine non dirà: «Noi siamo dei Cristi», ma: «Sono io il Cristo». Noi dovremmo comprendere: «Sono io (lo Stato d’Israele) il Cristo, il salvatore degli Ebrei». La moltitudine sionista considera, in effetti, lo Stato d’Israele come messianico, per la salvezza politica dei soli Ebrei, e a partire dal quale essi vogliono dominare il mondo.

Ora, la salvezza di Dio non è politica. Gesù fu inviato per la salvezza spirituale di tutti gli uomini, non degli Ebrei solamente attraverso lo Stato israeliano. Perciò questo stato è quello dell’Anticristo, perché per concepirlo occorre cominciare col negare che Gesù sia il Cristo.

L’Anticristo deve compiere grandi opere capaci di abbagliare moltitudini anche tra i discepoli di Gesù. Non è ciò che è successo con Israele? Numerosi sono coloro che, ancora meravigliati, dimenticano le violente ingiustizie israeliane, così come il loro rinnegare Gesù, e si lasciano letteralmente sedurre dalle vittorie «prodigiose» dell’armata ebraica al punto che molti Cristiani hanno dimenticato la loro testimonianza a Gesù in favore dei sionisti. Non abbiamo forse visto dei capi di Stato cristiani in ginocchio davanti alle tombe dei capi sionisti! Il mondo doveva prostrarsi davanti a «La Bestia» (l’Anticristo), come dice San Giovanni nell’Apocalisse al capitolo 13, per «adorarla dicendo: ‘Chi è come la Bestia e chi può lottare contro di essa?’». L’ex presidente degli USA Jimmy Carter si è prostrato di persona, come altri capi, ai piedi della tomba di Theodor Herzl, fondatore del sionismo, in omaggio allo Stato d’Israele.

Parlando ancora dell’Anticristo, San Giovanni ci dice che deve apparire nell’avvenire, ma che il suo spirito era già nel mondo nel suo tempo, e che molti Anticristi e falsi profeti erano già apparsi allora:

«Carissimi, non prestate fede ad ogni ispirazione, ma mettete alla prova le ispirazioni per saggiare se provengono veramente da Dio, perché molti falsi profeti (gli Ebrei che combattono il Vangelo) sono comparsi nel mondo. Da questo potete riconoscere lo Spirito di Dio: ogni spirito che riconosce che Gesù Cristo è venuto nella carne, è da Dio; ogni spirito che non riconosce Gesù (gli Ebrei anti-Cristo), non è da Dio; questo è lo spirito dell’Anticristo. Come avete udito viene, anzi è già nel mondo (attivo tramite gli Ebrei contro Gesù).» (1 Giovanni 4,1-3)

Giovanni dice ancora, nella sua seconda lettera:

«Molti seduttori sono apparsi nel mondo, i quali non riconoscono Gesù Cristo venuto nella carne. Ecco il Seduttore, l’Anticristo. Fate attenzione a voi stessi perché non abbiate a perdere quello che avete conseguito.» (2 Giovanni 7-8)

Questo testo è indiscutibilmente in favore dell’idea che l’Anticristo si presenti come un gruppo omogeneo che rinnega Gesù. Parlando di «molti seduttori», Giovanni aggiunge subito: «Ecco il Seduttore, l’Anticristo».

Giovanni riunisce in una sola entità tutti quelli che rinnegano che Gesù sia il Cristo. Questa unica entità è l’Anticristo. Lo spirito di questo Nemico del Cristo oggi è incarnato in un’entità politica visibile che i sionisti, per meglio camuffare le loro intenzioni, hanno scelto di mascherare con il nome spirituale d’Israele. Lì si trova la seduzione. È per questo che il Messia ha raccomandato di vegliare, e rivela a Giovanni nell’Apocalisse che gli Ebrei sono degli «usurpatori di titolo» (Apocalisse 2,9 e 3,9). Perché i veri Ebrei e il vero Israele sono i discepoli di Gesù (Galati 3,29 & Colossesi 3,11). In effetti, San Paolo dice: «Non tutti i discendenti di Israele sono Israele» (Romani 9,6). Per un Cristiano riconoscere lo Stato sionista d’Israele è alienante.

È così che Giovanni ci mette in guardia contro il «Seduttore», l’Anticristo, e ci spiega che egli sarà formato da molti seduttori che proclamano all’unisono: «Gesù non è il Messia; sono io, Israele, il Messia». Giovanni chiede ai discepoli di Gesù di tenere gli occhi aperti, di vegliare, «per non perdere i frutti del proprio lavoro» (2 Giovanni 8).

San Paolo chiama l’Anticristo «l’Apostasia», «l’Uomo Empio», «l’Essere Perduto», «l’Avversario» (Anticristo). Ci dice che dovrà apparire prima del Ritorno di Gesù e ci avvisa, come Gesù aveva fatto prima di lui, che questo Avversario si presenterà producendo segni prodigiosi, «fino a collocarsi in persona nel santuario di Dio (Vaticano)».

In effetti scrivendo ai Tessalonicesi che credevano imminente l’Avvento di Gesù, Paolo li mette in guardia contro tutte le falsità che si dicevano su questo soggetto:

«Ora vi preghiamo, fratelli, riguardo alla Venuta del Signore Nostro Gesù Cristo e alla nostra riunione con lui, di non lasciarvi così facilmente confondere e turbare, né da pretese ispirazioni, né da parole, né da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia imminente. Nessuno vi inganni in alcun modo! Prima infatti dovrà venire l’Apostasia e dovrà essere rivelato l’Uomo Iniquo, il Figlio della Perdizione, colui che si contrappone e s’innalza sopra ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto (si solleva contro Dio rifiutando il suo piano nel quale Cristo Gesù è Dio), fino a sedere nel Tempio di Dio (infiltrandosi tra i discepoli del Cristo-Dio fino al Vaticano), additando se stesso come Dio (vale a dire che egli è il Cristo; ora il Cristo è Dio). Non ricordate che, quando ancora ero tra voi, venivo dicendo queste cose? E ora sapete ciò che impedisce la sua manifestazione (il potente Impero Romano che impediva agli Ebrei di fondare il Regno d’Israele) che avverrà nella sua ora (quando la situazione politica sarà favorevole). Il mistero dell’Empietà è già in atto (con gli Ebrei che rifiutano Gesù e perseguitano gli Apostoli), ma è necessario che sia tolto di mezzo chi finora lo trattiene (l’Impero Romano).
Solo allora sarà rivelato l’Empio (nel 1948) e il Signore Gesù lo distruggerà con il soffio della sua bocca e lo annienterà all’apparire della sua Venuta, l’Iniquo, la cui venuta avverrà nella potenza di Satana («voi avete per padre il diavolo» aveva detto Gesù agli Ebrei che lo rifiutavano; Giovanni 8,44), con ogni specie di portenti, di segni («Resurrezione» d’Israele), e prodigi menzogneri (militari e altri), e con ogni sorta di empio inganno (falsa pace basata sull’ingiustizia nei confronti dei Palestinesi) per quelli che vanno in rovina perché non hanno accolto l’amore della Verità per essere salvi. E per questo Dio invia loro una potenza d’inganno (Israele) perché essi credano alla menzogna e così siano condannati tutti quelli che non hanno creduto alla Verità, ma hanno acconsentito all’iniquità (sostenendo Israele).» (2 Tessalonicesi 2,1-11)

Tutti coloro che sostengono l’Anticristo si compiacciono dell’ingiustizia. Chi si accontenta di una falsa pace fatta a discapito dei diritti legittimi altrui e della testimonianza dovuta a Gesù, si compiace dell’ingiustizia.

Il libro dell’Apocalisse di San Giovanni fu rivelato per smascherare l’Anticristo chiamato «La Bestia». I capitoli 13 e 17 ne parlano a lungo: Giovanni vede una Bestia che ritorna in vita dopo un periodo in cui era scomparsa. È stata colpita alla testa da una ferita mortale (crimine di Hitler). Il «Drago» (Satana) le dà un potere immenso sul mondo. La «Bestia» guarisce dalla sua piaga e gli uomini si meravigliano della sua resurrezione e l’adorano esclamando: «Chi è simile alla Bestia, e chi può lottare contro di essa?». Solo gli eletti le resisteranno. La Bestia, sostenuta da una potente nazione che Giovanni chiama «l’Altra Bestia», trionferà sui santi stessi per un certo tempo, ma finirà per essere vinta. Essa riunirà i suoi soggetti dai quattro angoli della terra in Palestina e a Gerusalemme stessa, prima della sua caduta finale (Apocalisse 20,7-9). Dopo la sua caduta molti crederanno in Gesù e si prepareranno a riceverLo, attirandoLo con il grido: «Vieni Signore Gesù» (Apocalisse 22,20).

L’Anticristo, segno del Ritorno del Cristo

Il lettore attento constaterà che l’avvento dell’Anticristo è intimamente legato al Ritorno del Cristo Gesù e, per così dire, lo annuncia. Da qui l’importanza di riconoscere il nemico per prepararsi a ricevere l’Amico.

L’Anticristo appare alla fine dei tempi per purificare il popolo di Dio, trascinando al suo seguito coloro che amano la menzogna e l’ingiustizia. Dopo la sparizione definitiva dell’Anticristo, subentrerà un’umanità purificata, aperta allo Spirito di Gesù e pronta ad accoglierLo.

Il Ritorno del Messia

Al momento dell’Ascensione di Gesù, gli Apostoli riuniti lo guardavano elevarsi quando apparvero due angeli che dissero loro:

«Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato tra di voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui lo avete visto andare in cielo.» (Atti 1,11)

Gesù stesso aveva parlato del suo Ritorno:

«State pronti… perché nell’ora che non immaginate, il Figlio dell’Uomo verrà.» (Matteo 24,44)

«Quando il Figlio dell’Uomo tornerà, troverà la fede sulla terra?» (Luca 18,8)

«I suoi discepoli gli si avvicinarono e, in disparte, gli dissero: ‘…Quale sarà il segno della Tua Venuta e della fine del mondo?’ Gesù rispose: ‘Guardate che nessuno vi inganni; molti verranno nel mio nome, dicendo: Io sono il Cristo.’» (Matteo 24,3-4)

Questi versetti dimostrano che il segno più evidente del Ritorno del Cristo è l’apparizione dell’Anticristo. Gesù ci ha dato altri segni ancora:

«Quando sentirete parlare di guerre e rivoluzioni, non vi terrorizzate. Devono infatti accadere prima queste cose, ma non sarà subito la fine… Ma quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, sappiate allora che la sua devastazione è vicina… Gerusalemme sarà calpestata dai pagani, finché i tempi dei pagani saranno compiuti.» (Luca 21,9-24)

Si tratta, dunque, della fine dei Tempi dei Pagani. I Pagani moderni sono rappresentati dagli uomini dell’Anticristo che «negano che Gesù sia il Cristo». Le loro armate occupano oggi Gerusalemme, la calpestano fino alla fine del tempo che è loro accordato. I rumori di pace che circolano non ci devono «ingannare», non fanno che compiere il piano d’insieme delle profezie riguardanti il Ritorno del Cristo. Difatti, San Paolo scrive ai Tessalonicesi a proposito di questo Ritorno:

«Riguardo poi ai tempi e ai momenti, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva; infatti voi ben sapete che come un ladro di notte, così verrà il Giorno del Signore. E quando gli uomini (gli Ebrei) diranno: ‘Pace e sicurezza’, allora d’improvviso li colpirà la rovina, come le doglie una donna incinta, e nessuno scamperà.» (1 Tessalonicesi 5,1-3)

La rovina si abbatterà sull’Anticristo e sui suoi alleati. Queste parole severe non sono indirizzate ai fedeli del Cristo, poiché subito dopo San Paolo prosegue dicendo agli stessi fedeli:

«Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, così che quel giorno possa sorprendervi come un ladro… Non dormiamo dunque come gli altri, ma restiamo svegli e siamo sobri…» (1 Tessalonicesi 5,4-6)

C’è un solo modo per restare svegli: riconoscere l’Anticristo! Un solo modo permette oggi di restare sobri: non lasciarsi ubriacare dai falsi prodigi dell’Empio, tutti basati sull’ingiustizia. Sono questi falsi prodigi che fanno smarrire «quelli che vanno in rovina perché non hanno accolto l’amore della verità» (2 Tessalonicesi 2,10). Il loro rifiuto della Verità evidente e il loro disprezzo delle profezie evangeliche li hanno resi ciechi «spegnendo in loro lo Spirito» (1 Tessalonicesi 5,19-22).

Gesù non ha fissato la data del Suo Ritorno. Ci domanda, però, di riconoscerne i segni. Quelli che pensano che non si possa riconoscere questo tempo si basano sulle parole di Gesù: «Quanto alla data e al giorno e all’ora, però, nessuno lo sa, neanche gli angeli del cielo e neppure il Figlio, ma solo il Padre» (Matteo 24,36). Ora, Gesù parla qui di una data fissa che Egli non ha per missione di rivelare. Questo non vuol dire che il Signore non ci chieda esplicitamente di riconoscere i segni dei tempi. Infatti, ha detto che alla fine del mondo «il Figlio dell’uomo verrà con i suoi angeli con una grande tromba e raduneranno tutti i suoi eletti dai quattro venti, da un estremo all’altro dei cieli» (Matteo 24,31). Egli raccomanda anche ai suoi eletti di discernere i segni del Suo Ritorno:

«Dal fico poi imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. Così anche voi, quando vedrete tutte queste cose, sappiate che Egli è proprio alle porte.» (Matteo 24,32)

Il ruolo degli Apostoli degli ultimi tempi

I primi Apostoli avevano come missione rivelare che Gesù fosse veramente il Messia, spiegare, tramite le Scritture, «che il Cristo doveva soffrire e resuscitare dai morti» (Atti 17,2-3).

Gesù ha detto ancora che alla fine dei tempi «Egli manderà i suoi angeli con una grande tromba e raduneranno tutti i suoi eletti dai quattro venti, da un estremo all’altro dei Cieli» (Matteo 24,31). Questi «angeli», nel linguaggio profetico, sono degli inviati, degli Apostoli «degli ultimi tempi». Il ruolo di questi ultimi Apostoli è duplice:

  1. Rivelare l’identità dell’Anticristo a partire dalle Sante Scritture.
  2. Preparare i fedeli al prossimo Ritorno del Cristo spiegando i segni dei tempi.

I primi Apostoli incontrarono molte difficoltà nel predicare Gesù agli Ebrei che non attendevano un Messia crocifisso, e crocifisso da loro. Gli Apostoli degli ultimi tempi incontrano nella loro missione le stesse difficoltà dei loro predecessori, perché i Cristiani non si attendono un Anticristo glorificato, e glorificato da loro.

Benché annunciato dagli Apostoli, l’Anticristo non è nè atteso, né denunciato dalle gerarchie regolari delle Chiese, che trascurano pure di parlarne e di mettere in guardia i rispettivi fedeli.

L’Anticristo, esperto falso profeta, si presenta come agnello perseguitato e nasconde i suoi numerosi crimini e i suoi disegni machiavellici: «Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci», ha detto Gesù (Matteo 7,15). Malgrado tutte le raccomandazioni del Maestro, nessun capo cristiano si aspetta di vederlo apparire sotto la forma attuale.

Maestro di seduzione, il «Seduttore» si presenta in nome della pace: «shalom»! È così che molti si sono lasciati ingannare invece di vegliare e di ricordare che la vera Pace viene da Colui che i profeti hanno chiamato «il Principe della Pace», Gesù, l’Unico vero Messia; al di fuori di Lui la pace è illusoria. La missione degli Apostoli degli ultimi tempi è proclamare e ricordare questa Verità.

L’Anticristo, insospettato e incoraggiato da tutti quelli che ha ingannato, penetra ovunque. È ricevuto con dignità anche in Vaticano, nel recinto di Dio, senza che nessuno gli parli delle esigenze della fede in Gesù e della giustizia. Invece di fargli dei rimproveri a proposito dei milioni di Palestinesi che ha esiliato con la violenza, si congratula per le sue iniziative «pacifiche» e prega per la riuscita dei suoi progetti. Non ha ragione San Paolo a dire che il Seduttore si «siederà nel tempio di Dio?» (2 Tessalonicesi 2,4).

I Cristiani si sono lasciati ingannare; scambiano ancora l’Anticristo persecutore per un agnello perseguitato. Rari sono coloro che con perspicacia riconoscono in lui il «lupo rapace» persecutore ed espansionista che sogna il «Grande Israele» contro il quale occorre difendersi.

I Cristiani che sostengono Israele non sono giustificati, perché la profezia è chiara: «L’Anticristo è colui che nega che Gesù sia il Cristo» (1 Giovanni 2,22). I Cristiani non sono pronti a fare il collegamento tra la profezia di Giovanni e la manifestazione storica «dell’Empio». Commossi per l’olocausto Hitleriano e ingannati dalle «prodigiose» vittorie israeliane, i Cristiani rifiutano di riconoscere Israele come l’Anticristo annunciato «che nega che Gesù sia il Cristo». Tuttavia, solo la profezia può illuminare un occhio che veglia.

Il «Seduttore» sa come colpevolizzare le coscienze occidentali, particolarmente con Auschwitz e i suoi forni crematori. Nessuno però lo colpevolizza a causa dei suoi crimini commessi verso i milioni di Palestinesi in Palestina o verso i Palestinesi esiliati. Del resto il crimine di Hitler anche se mostruoso, non supera in orrore quello di Hiroshima e Nagasaki, per esempio, e non ci permette, in alcun modo, di dare all’Anticristo Seduttore un altro nome e un altro viso, se non quello già attribuitogli dal Cristo stesso e dai suoi Apostoli dopo Lui.

I Cristiani non devono dimenticare, infine, che il crimine più odioso della Storia è la messa a morte di Gesù.

Alcuni Cristiani si riferiscono alla lettera di San Paolo ai Romani (Romani 11,1-32) per prendere le difese di Israele. È importante rivelare che Paolo parla degli Ebrei, non di uno «Stato» Ebraico. Lo scopo di Paolo è invitare i Romani a non considerare tutti gli Ebrei, senza distinzione, definitivamente esclusi dalla fede in Gesù. È per questo dice loro: «Anch’io infatti sono israelita, della discendenza di Abramo, della tribù di Beniamino. Dio non ha ripudiato il suo popolo, che Egli ha scelto fin dal principio» (Romani 11,1). Però, per essere «innestati» nel popolo di Dio, Paolo sottopone gli Ebrei a una condizione: credere in Gesù. Dice in effetti: «Se non persevereranno nell’infedeltà, (per il loro rifiuto di Gesù), saranno anch’essi innestati» (Romani 11,23). La condizione della loro salvezza è chiara.

D’altronde, pensando a Romani 11,1-32 non bisogna omettere di menzionare ciò che lo stesso Apostolo, Paolo, dice ai Tessalonicesi a proposito degli Ebrei: «Avete sofferto anche voi da parte dei vostri connazionali come loro da parte dei Giudei, i quali hanno perfino messo a morte il Signore Gesù e i profeti e hanno perseguitato anche noi; essi non piacciono a Dio e sono nemici di tutti gli uomini…» (1 Tessalonicesi 2,15). Sono anti-Cristo e anti-uomini.

Il comportamento cristiano verso gli Ebrei deve essere come quello di Paolo: testimoniare e richiamare. Nulla, però, nella Chiesa deve sostenere uno «Stato» ebraico il cui spirito è contrario a quello del Cristo Gesù. L’amore per gli Ebrei ci incita a invitarli alla Salvezza credendo in Gesù. Il peggior antisemitismo è lasciare gli Ebrei imputridire perseverando nell’errore.

Gli Ebrei che ieri impedivano agli Apostoli di predicare che Gesù è il Messia «non piacciono a Dio e sono nemici di tutti gli uomini». Nello stesso modo, oggi, coloro che impediscono di rivelare che l’Anticristo sia Israele sono i nemici di Dio e degli uomini.

Certi Cristiani rifiutano di opporsi a Israele a causa del concilio Vaticano II. Secondo loro questo concilio non glielo permette. Sono mal comprese le intenzioni del Concilio. Questi Cristiani fanno allusione alla dichiarazione «La Chiesa e le religioni non-cristiane» divulgata il 5 novembre 1965, subito dopo questo Concilio, e che tratta delle relazioni della Chiesa Cattolica con le diverse religioni. L’articolo 4 di questa dichiarazione è riservato alla religione ebraica. Non c’è nulla in questa dichiarazione che possa impedire a un Cristiano di invitare gli Ebrei alla Salvezza tramite la fede in Gesù. Nulla impedisce a un Cristiano di dire ciò che qui è stato detto. D’altronde noi sottolineiamo che la nostra attitudine non è nei confronti degli Ebrei in quanto persone, perché noi crediamo nella libertà religiosa, ma nei confronti di Israele come Stato biblico e messianico. Rileviamo inoltre che nella stessa dichiarazione la «Chiesa disapprova tutte le persecuzioni contro tutti gli uomini, chiunque essi siano»; la Chiesa, dunque, ha il dovere di ricordare a Israele i suoi doveri verso il popolo Palestinese.

I Cristiani del XXI secolo sono pronti a vedere l’Anticristo nel comunismo ateo, nella società dei consumi, nella bomba atomica, nell’Islam (che però riconosce Gesù come Messia) e negli stessi riti cristiani diversi dai loro, ma sobbalzano quando esso viene indicato in Israele: «Voi fate della politica!!!». È strano che i Cristiani possano fare della politica quando pensano che l’Anticristo sia la Russia comunista. «È che la Russia è atea», essi rispondono. La Russia potrebbe essere anti-teista senza avere le caratteristiche specifiche dell’Anticristo; Israele è invece manifestamente anti-Cristo.

Ogni vero Apostolo si affligge nel vedere che, in mezzo ai Cristiani, ogni menzogna è accolta, solo la verità è bloccata, solo la giustizia è respinta; spesso proprio dai più istruiti e dai più responsabili che si lasciano convincere dalle «seduzioni dell’ingiustizia».

La Vergine Maria è apparsa nel 1846 a La Salette (Francia). Ella ha denunciato il tradimento del clero definendolo «cloache d’impurità», di cui «il diavolo ha oscurato l’intelligenza». Ella ha rivelato l’apparizione dell’Anticristo, la Bestia, nel prossimo futuro. Costui nascerà «da una religiosa ebrea, da una falsa vergine (falsi Ebrei); suo padre sarà vescovo (allusione alla collaborazione dei Cristiani con l’Anticristo)». (Vedere il testo: «Spiegazione del Messaggio di Maria a La Salette»).

Gesù ha promesso di inviare i suoi angeli, gli Apostoli degli ultimi tempi, per radunare i suoi eletti dai quattro punti della terra contro l’Anticristo. Noi siamo convinti che il Soffio dello Spirito Santo farà infiammare i loro cuori e infondere in loro l’entusiasmo, in modo che si alzino come un solo uomo a difesa della fede e della giustizia. Essi prepareranno i credenti, dopo la caduta dell’Anticristo, ad accogliere il Cristo Gesù nel momento del Suo prossimo Ritorno.

«Oh sì, vieni Signore Gesù.» (Apocalisse 22,20)

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